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“Non c’è un confine; la musica non è solo un linguaggio, la musica è una forma di trascendenza, la trascendenza è ciò che ci porta oltre”
(Discorso di Ezio Bosso al Parlamento Europeo, 26 giugno 2018)

Il progetto Abitare i confini. Archivio Ezio Bosso nasce dalla collaborazione di quattro giovani associazioni culturali individuate dalla nostra Fondazione attraverso la call Partecipazione in musica, con la collaborazione di Arci Torino, del Polo del ‘900 e con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Hanno lavorato insieme, in residenza per sei mesi presso l’Archivio del Maestro Ezio Bosso: Dewrec, Tumulti culturali, Original Artisti e Culturit.
Il risultato è un percorso musicale, didattico e creativo, scandito da diversi appuntamenti – da settembre a dicembre 2023 – che hanno avuto luogo, a seconda dell’attività, presso Più SpazioQuattro e l’Istituto Comprensivo Pacinotti. Una scelta simbolica, quella del Quartiere San Donato di Torino, dove ha abitato nei primi anni Ezio Bosso con la sua famiglia, ma non solo: portare la musica oltre i luoghi convenzionali, superando confini e steccati.
Il calcio di inizio è avvenuto 17 settembre con un’edizione speciale di Timpani, la proposta di ascolto musicale collettivo ideata dall’Associazione Dewrec: accanto letture dagli appunti di Ezio Bosso.
Il progetto si è spostato poi a scuola dove lə ragazzə, attraverso laboratori didattici, hanno sviluppato una riflessione critica sul concetto di archivio collettivo per poi realizzare video, podcast ed elaborati artistici. I materiali sono stati poi valorizzati il 26 novembre in un percorso espositivo presso Più SpazioQuattro in una giornata che ha testimoniato le fasi del processo creativo costruendo al contempo i fondamenti di una nuova memoria collettiva.
A fare da guida i temi cari al maestro Ezio Bosso: l’arte come strumento di creazione di una comunità e l’idea dell’orchestra come metafora di una società perfetta.
Il pensiero e le idee di Ezio Bosso hanno stimolato il progetto che, dialogando con il territorio della città di Torino e con le altre realtà coinvolte, ha avviato nuove occasioni di confronto allargando i “confini” della cultura e della memoria attraverso l’arte e la creatività.

 

[Immagine di copertina a cura di Beppe Conti]

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