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Un progetto innovativo che intende realizzare e mettere a disposizione di utenti e curiosə il primo prototipo di motore di fruizione archivistica tramite Intelligenza Artificiale a partire da un nucleo di documenti selezionati dai nostri archivi.
Con l’obiettivo di favorire un maggiore coinvolgimento del pubblico e aumentare la fruizione dei documenti archivistici, abbiamo sviluppato con DM Cultura  un progetto di valorizzazione del patrimonio gramsciano che intende costruire un sistema “intelligente” che, allo stesso modo di un archivista, conosca il contenuto dei documenti e li presenti in una narrazione coerente, ingaggiante e fruibile a diverse categorie di pubblico.
Un vero e proprio digital storytelling valorizzerà, grazie all’intelligenza artificiale, il potenziale dei documenti d’archivio, massimizzando la loro fruizione e tarando il prodotto narrativo sulle necessità degli utenti.
Il prototipo sarà accessibile dal nostro sito e presenterà un’interfaccia uomo-macchina basata sul linguaggio naturale, consentendo al sistema, quando interrogato, di fornire informazioni puntuali e contenuti narrativi personalizzabili. La restituzione narrativa o informativa si aggancerà alle fonti d’archivio, permettendo la visualizzazione dei contenuti digitalizzati da cui sarà elaborata la narrazione stessa.
Tutto ciò sarà possibile dotando il sistema di accesso agli archivi di uno “strato semantico” rappresentativo del contenuto delle risorse dell’archivio stesso, capace di offrire al pubblico una relazione con documenti immediata, tramite nuove forme di narrazione e di interazione. La progettazione dell’Intelligenza Artificiale (output) sarà realizzata in maniera modulare ovvero andando ad implementare nel corso del prossimo biennio diverse modalità di restituzione: dal testo alla comprensione del parlato, fino a ulteriori sviluppi finalizzati alla visualizzazione dei contenuti sotto forma di video e/o immagine generate dalla IA stessa.
Di pari passo è anche necessario avviare all’interno del nostro istituto un vero e proprio cambio di paradigma nell’atteggiamento degli operatori culturali verso il digitale, rinnovando le competenze e i processi di azione dei professionisti che quotidianamente lavorano a stretto contatto con il patrimonio e con il pubblico. Per questo si prevede di agire sull’accrescimento delle competenze digitali dei professionisti della Fondazione e degli enti partner, al fine di integrare l’utilizzo delle tecnologie generative all’interno dei propri ambiti di competenza, e dall’altro addestrare il motore di Intelligenza Artificiale per renderlo sempre più conforme ai contenuti specifici dell’archivio, aumentando nel corso dei prossimi 24 mesi le sue capacità di restituzione. Il prototipo, rilasciato entro il 2024 sarà testato a partire dai fondi archivistici “Ezio Bosso” e “Circolo culturale Arturo Toscanini” di cui sono in corso i progetti di digitalizzazione, in connessione con il Fondo di Michele Straniero, relativo all’esperienza dei Cantacronache, conservato dalla Fondazione Carlo Donat- Cattin, che partecipa al progetto mettendo a disposizione le descrizioni archivistiche e una risorsa da impegnare nella formazione. Al progetto ha aderito anche la Fondazione Polo del ‘900.

Sostenuto nell’ambito Linee guida per la trasformazione digitale in ambito culturale della Fondazione Compagnia di San Paolo

 

 

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