Lavoro, genere, migrazioni
Laboratorio Nell’ambito della winter school Sconfinati. Gli sguardi della storia sulle migrazioni contemporanee
Lavoro, genere, migrazioni di Beatrice Zucca Micheletto (Università di Torino).
Il laboratorio intende stimolare una riflessione sul rapporto tra donne e migrazioni in prospettiva storica, prestando particolare attenzione al mondo del lavoro e alle proprietà femminili. L’obiettivo è quello di restituire alle donne migranti del passato visibilità e soprattutto quello di metterne in luce la loro rilevanza economica (oltre che sociale). Attraverso la lettura di fonti d’archivio, tabelle e grafici e alcuni lavori scientifici particolarmente rappresentativi, il laboratorio si propone di interrogare le due principali chiavi di lettura che vengono fornite per comprendere i fenomeni migratori femminili del passato (e del presente): la descrizione delle donne migranti come vittime, soggetti vulnerabili e a rischio sociale ed economico e, all’estremo opposto, le donne migranti come soggetti che realizzano forme di emancipazione ed empowerment proprio grazie alla loro esperienza di mobilità. Punto di partenza della nostra riflessione sarà di capire se e come le donne nel passato migravano e in quale misura rispetto agli uomini. Ci interrogheremo quindi sull’adeguatezza del paradigma della “femminilizzazione dei flussi migratori”, dominante nella narrazione contemporanea. Successivamente cercheremo di capire se e come le donne migranti del passato lavoravano e in quali settori, interrogando la validità di modelli che le descrivono come “followers” dei loro mariti e padri o come forza lavoro a bassa qualificazione. Ci interrogheremo infine sul ruolo delle proprietà e dei guadagni delle donne prima, durante e a conclusione dei loro percorsi migratori, mettendo in luce la rilevanza del loro contributo economico.