Luigi Capriolo. Un eroe senza medaglie
Barbara Berruti (Istoreto) e Bruno Maida (Unito) dialogano con Aldo Agosti e Marina Cassi, autori del libro Luigi Capriolo. Un eroe senza medaglie (Roma, Donzelli, 2024).
Saluti di Paolo Borgna, presidente di Istoreto.
Il libro ripercorre la biografia di Luigi Capriolo attraverso un’ampia gamma di fonti d’archivio, da quelle giudiziarie fasciste a quelle originali delle brigate partigiane, e riproduce in appendice due documenti eccezionali: il suo diario dal 25 luglio al 17 ottobre del 1943; e una relazione al partito comunista che spiega le ragioni del suo primo arresto in quella data e descrive le inumane torture subite in carcere.
Prelevato da un carcere e impiccato dai tedeschi per rappresaglia a Villafranca d’Asti il 31 agosto 1944, Luigi Capriolo può essere definito, per le circostanze della sua morte e le vicende che la precedono, un autentico eroe della Resistenza. Ciò che più colpisce nella biografia che la prima parte del libro ricostruisce minuziosamente è la continuità assoluta tra l’impegno nella lotta antifascista – nella legalità e semilegalità, nella clandestinità, perfino nelle forme praticabili in carcere – e la partecipazione diretta alla Resistenza, fino all’estremo sacrificio. È la storia di un militante attivo fin dai primi anni ’20 che ha consumato dodici anni dei quarantadue della sua vita tra prigione e confino, e poi gli ultimi dodici mesi ad organizzare la preparazione della Resistenza armata e a parteciparvi attivamente, come membro del nascente Cln del Piemonte prima e come commissario politico di brigate partigiane nelle Valli Lanzo prima e nelle Langhe poi.
Capriolo è un comunista convinto e totalmente dedito alla causa, ma non settario, anzi apertissimo al dialogo. Un volto del comunismo non arcigno, anzi amichevole, per chi lo avvicina, e in particolare per gli intellettuali nei quali – da Antonio Giolitti a Ludovico Geymonat a Norberto Bobbio – lascia un’impressione profonda. Consegnato alla sua leggenda come “l’operaio Capriolo”, non ha forse mai lavorato in fabbrica, ma è un rappresentante fra i più autentici un mondo e di una cultura profondamente permeati dei valori del movimento operaio. Di questo mondo e di questa cultura irradia il fascino, a Torino ancora profondo, anche in alcuni ambienti democratici, liberali e cattolici. I suoi resti riposano nel Campo della gloria del Cimitero monumentale, ma la medaglia d’oro che alla vigilia della Liberazione il Cln propose di conferirgli alla memoria non gli è mai stata data.
Autori: Aldo Agosti, professore emerito di Storia contemporanea dell’Università di Torino, autore di diversi libri sulla storia della sinistra politica italiana e internazionale; Marina Cassi, per trent’anni giornalista de “La stampa” dove si è occupata soprattutto di economia e problemi del lavoro
Evento a cura di Istoreto